giovedì 2 dicembre 2010

ato: perché abbiamo votato no


Nell'ultimo consiglio comunale abbiamo respinto un ordine del giorno presentato dall'opposizione di sinistra, che riguardava l'abolizione degli ATO, organismi di gestione del servizio idrico integrato. Di seguito, il mio discorso pronunciato in Consiglio prima della votazione:


Signor Sindaco, colleghi consiglieri

Abbiamo valutato con attenzione la proposta di ordine del giorno presentata, in merito alla soppressione degli ATO (Ambiti territoriali ottimali) nell’ambito della gestione del servizio idrico integrato. La Lombardia, come le altre regioni, dovrà entro la fine dell’anno riempire il buco normativo creatosi con proprie norme: la nostra regione è orientata ad affidare la gestione del
servizio idrico alle Province.
I comuni, per voce del presidente dell’ANCI regionale hanno chiesto di continuare ad avere un ruolo importante nella gestione di tale servizio, anche in ragione del fatto che i municipi conferiscono il proprio patrimonio infrastrutturale e vogliono, perciò, poter contribuire alle scelte strategiche per l’erogazione del servizio. Queste richieste hanno ottenuto risposta: l’assessore regionale all’ambiente-energia e reti Marcello Raimondi ha rassicurato i comuni con una nota del 16 novembre scorso. Cito testualmente “unico caso in Italia, stiamo cercando di rendere ancor più incisiva la presenza dei comuni nell’articolazione della nuova legge, perché siamo consapevoli della grande tradizione municipale lombarda anche nella gestione dei servizi essenziali come quello idrico. Nelle altre regioni i modelli prescelti sono molto più centralisti, fino alla previsione di uno o più aato su scala regionale, e questo è vero soprattutto nelle regioni governate dalla sinistra, come ad esempio Emilia Romagna, Puglia o Toscana. Noi invece abbiamo deciso di dialogare fino in fondo con i comuni, provando a capire fino a che punto fosse possibile recuperarne il ruolo”.
I comuni avranno un ruolo importantissimo nel consiglio d’amministrazione delle aziende speciali provinciali che prenderanno il posto degli ato. La consulta dei comuni costituirà il contrappeso, a favore dei municipi, della gestione provinciale del servizio. Inoltre, grazie alla creazione di società patrimoniali proprietarie delle reti, si potranno ottenere risorse in via agevolata e, quindi, mantenere tariffe più favorevoli per i cittadini-utenti.
L’impostazione dell’ordine del giorno presentato ci pare scollegata da questo stato di fatto: è nostra prassi valutare attentamente gli ordini del giorno e, se possibile, accoglierli con o senza modifiche. Questa volta, per via dell’impianto complessivo del testo (molto critico rispetto alla norma nazionale e non condivisibile per quanto riguarda l’appello alla Regione) come gruppo  consigliare del PDL esprimiamo un voto contrario.

Grazie