domenica 7 febbraio 2010

Fiume a Villasanta


Davvero bella l'iniziativa di ieri pomeriggio in Villa Camperio: una conferenza sulla Giornata del Ricordo, ovvero il tributo che solo ultimamente viene riconosciuto alle vittime della repressione anti-italiana in Istria e Dalmazia alla fine della II Guerra Mondiale, oltre che alle migliaia di esuli che lasciarono le loro case e i loro affetti in quelle terre.
Particolarmente toccante è stato il racconto di uno dei testimoni di quel dramma, Sergio Baratto, che ha ricordato come non solo fu doloroso perdere la casa e la propria terra, ma se possibile ancora di più l'essere definito uno "sporco fascista" dai ferventi comunisti dell'Italia post-bellica (interessante, peraltro, il parallelo con la cronaca più recente nella citazione dell'episodio nel quale Baratto ricorda come, già all'epoca, gli stessi che minacciavano la sua famiglia - colpevole di essere scappata dal paradiso comunista di Tito - volevano anche togliere i crocifissi dalle scuole del paese). Baratto, che ora vive a Monza, ha ricordato con una passione davvero commovente gli anni in cui visse a Villasanta, paese che è riuscito a regalargli momenti di tranquillità e a cui "rimarrà sempre grato".
Finalmente, dopo molti anni di silenzio, vengono raccontate queste buie pagine di storia italiana, per troppi anni lasciate nel silenzio di chi non ha avuto il coraggio e l'onestà di riportarle nei libri scolastici. Finalmente anche per queste vittime della guerra e della successiva ritorsione viene fatta giustizia storica.

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